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L’unica cura contro la solitudine risiede nel abbraccio, non forse quel fisico dell’amicizia ma quello più intenso e immateriale dello spirito. Ho cercato come svolgere il tema attorno a quel abbraccio invisibile e mi sono ricordata Botticelli Pallade e il centauro e Desiderio da Settignano nel tondo Arconati Visconti, molto diversi degli abbracci di Rodin o Claudel o più intimisti di Manzù, disegno un abbraccio in cui le figure si toccano in una complicità tutta spirituale. Ora che gli abbracci sono quasi vietati in un mondo che « ci » vendono digitale in distacco della realtà e cosi lontano della nostra condizione di animale da branco, parlare di abbraccio mi sembra l’unica cosa da fare. Siamo messi alla prova come spezie, e solo la conoscenza ci allontana del falso profeta dell’ignoranza e dell’oscurantismo. Un abbraccio.